«Estetisti»: e sarebbe,
tornando al culto, un giusto rimprovero se non badassimo, per l'esterno, all'interno:
se la bella facciata c'incantasse lì e non inducesse, anzi, a entrare: se
la bellezza non fosse, umanamente e spiritualmente, incentivo all'amore... e abbiam
pur visto come alla Chiesa la sua bellezza sia stata già feconda di figli.
È lei stessa, si è detto, che si rappresenta, rappresenta la sua preghiera,
nella «Sposa di Dio» che «surge a mattinar lo Sposo perchè
l'ami», e perchè l'ami essa va adorna: sicut sponsam ornatam viro
suo... La festa propria della Chiesa, quella della Dedicazione, è tutta
un inno alla sua bellezza: Dotata Patris gloria... Respersa Sponsi gratia... Regina
formosissima... e la Madonna, la Tuttabella, è sua immagine.
«Pregare in bellezza». Fu motto di Pio X, il quale non era un «estetista»
ma un santo; e per i cultori della bellezza, gli artisti, è stata, per bocca
di Paolo VI, l'ultima voce del Concilio: «A voi, ora, innamorati della bellezza
e che lavorate per lei... La Chiesa ha da lungo tempo fatto alleanza con voi. Voi
avete edificato e decorato i suoi templi, celebrato i suoi dommi, arricchito la sua
liturgia... Oggi come ieri la Chiesa ha bisogno di voi e a voi si rivolge... Questo
mondo in cui viviamo ha bisogno della bellezza per non naufragare nella disperazione.
La bellezza, come la verità, è ciò che infonde la gioia nel
cuore degli uomini, è il frutto prezioso che resiste all'usura del tempo,
che unisce le generazioni e le accomuna...»
E qui giunti, dico al Concilio, qui sostiamo, insieme ai due grandi papi a cui il
Concilio ha reso specialissimo onore accogliendo con amplissimo universale plauso
l'annunzio del loro Collaboratore e Successore di volerli elevari alla gloria dell'altare:
dico Pio XII e dico Giovanni XXIII... Ci è permesso, Eminenza, ci è
permesso, eccellentissimi Vescovi, ci è permesso, reverendissimi Parroci,
esser d'accordo con loro, dico coi servi di Dio Pio XII e Giovanni XXIII? Ci condannerete
se fossimo, pur sapendo che equivarrebbe a condannar loro, e condannare non si può
chi si vuole santificare?